martedì 13 febbraio 2007

Da "www.lasperanza.net"

Una serata magica
"In questi giorni (ma forse sarebbe meglio dire in questi anni) le prime notizie comunicate da telegiornali e quotidiani sono relative ad atti di violenza, massacri, follie individuali e collettive.
I meno giovani ripetono unanimi che “non c’è più il mondo di una volta” e devo dire che , pur essendo nata quando i tram non andavano già più a cavallo, è difficile non essere d’accordo.
Ma siccome si dice che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce, vorrei condividere il racconto di una serata assolutamente normale nella sua incredibile magia, sperando di avere presto altre iniziative di analogo spessore da segnalarvi.
Da diversi anni un gruppo di ragazzi universitari ha pensato di organizzarsi (grazie anche all’aiuto e alla collaborazione dei genitori con cui si è scoperto è possibile dialogo e supporto!) e di dedicare un pomeriggio alla settimana per far giocare, seguire nei compiti, aiutare, educare bambini italiani e stranieri di età compresa tra i 6 e 14 anni; nel corso degli anni hanno anche proposto svariati incontri con le famiglie sul rapporto genitori-figli e i problemi dell’adolescenza.
Forse perché sono bravi, forse perché hanno chiamato “casa magica” la loro associazione, con l’andar del tempo sono riusciti a ingrandirsi (lo “zoccolo duro” del gruppo conta una trentina di ragazzi ma altrettanti partecipano anche se con minore assiduità) e a diventare un riferimento affidabile per le scuole, le famiglie le istituzioni, le parrocchie e i servizi sociali del bacino di utenza (Milano, zona Sempione-Magenta-Paolo Sarpi), ampliando via via la sede operativa e le attività pomeridiane ed extra-pomeridiane (periodi di vacanze al mare e in montagna, feste, intrattenimenti e svaghi), la qualità della loro attività attraverso percorsi propedeutici di formazione e pedagogia. Ieri sera, come ormai tradizione da 14 anni, hanno organizzato una cena (dall’antipasto al liquorino dopo caffè) per condividere il loro entusiasmo e promuovere gli obiettivi dell’associazione.
Hanno organizzato significa che hanno cercato un spazio sufficientemente grande per contenere gli oltre 300 partecipanti, cercato gli sponsor, preparato il cibo (credo che Giorgio Quaranta, uno dei volontari “storici” del gruppo, dopo i 30 litri di panna utilizzati per il dolce per qualche mese mangerà solo salato!), apparecchiato con cura e attenzione, servito a tavola, ritirato e pulito tutto prima di dedicare la parte finale della serata all’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria.
Il tempo è passato velocissimo, s’è fatta mezzanotte tra parole e incontri di persone tanto speciali quanto normali che si inventano opportunità di vita per chi pensava di non averne più, come una simpaticissima signora che ha messo in piedi una cooperativa di catering gestita dai detenuti del carcere di San Vittore in regime di semilibertà.
Ieri sera tutti ci siamo riconosciuti e ritrovati nell’entusiasmo di questi ragazzi che non hanno chiesto niente altro se non, agli adulti, di parlare di loro e con loro, e, ai coetanei e compagni di studio, di unirsi per consolidare la forza del loro intervento e incrementare la coesione del gruppo.
Siamo tornati a casa con quel senso di leggerezza e di serenità che le cose buone permettono di percepire dentro di noi.
Dopo i racconti di orrore e raccapriccio delle “storie di ordinaria follia” di tutti i giorni, una boccata di speranza vissuta come “storia di ordinaria magia”, che spero possa contagiarci sempre di più. Grazie per avermi permesso di parlare di voi ragazzi mentre ancora sorrido. "
Maria Cristina Campanini
5 febbraio 2007

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